L’insegnamento del”attività subacquea prevede una componente teorica ed una pratica. I nuovi subacquei avranno la percezione di affrontare una attività a rischio , ma con alcuni piccoli accorgimenti in acqua l’Istruttore riuscirà a ribaltare questa idea e ad essere efficace nell’insegnamento. Ecco come trasformare l’addestramento in acqua in un’esperienza di indimenticabile successo!

L’importanza di una lezione in acqua

A differenza dell’insegnamento dei concetti teorici, nell’insegnamento delle pratiche si devono considerare fattori completamente nuovi. La capacità di apprendimento psicomotoria è molto personale e dipende da diversi fattori, tra i quali le esperienze sportive pregresse e di utilizzo del proprio corpo nella vita di tutti i giorni.

Avrete sicuramente notato che chi parla più lingue è notevolmente facilitato se ne vuole imparare una nuova e succede la stessa cosa anche nell’apprendimento psicomotorio. Lo studente, infatti, cerca nel suo bagaglio di esperienze qualche abilità e movimento già assimilati, che si possano adattare in qualche modo a quelli che sta imparando. E’ chiaro quindi che, chi ha praticato molti sport nella sua vita, sarà facilitato in questo processo.


Il briefing : la prima parte della lezione in acqua

Un briefing esauriente, breve ed efficace aiuta molto a rendere chiaro l’esercizio ed è una buona pratica per l’Istruttore, che sarà certo di non dimenticare nessun dettaglio se seguirà la sua visualizzazione. La spiegazione di come l’abilità possa risultare utile nella vita del subacqueo dà valore all’informazione e quindi aumenta l’attenzione dello studente e lo aiuta a posizionare tutti i pezzi del puzzle nella giusta posizione. In ogni briefing devono essere presenti:

Obiettivo, che stabilisce un traguardo per l’allievo che, in base a questo, sarà in grado da solo di capire se lo ha raggiunto o meno

Valore, che fa capire chiaramente all’allievo perché deve impegnarsi. I valori devono essere realistici!

Punti chiave dell’esercizio. Questo punto deve anche contenere la spiegazione, l’organizzazione dello skill, i segnali e dove verrà svolto.

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Ogni allenatore o insegnante di sport sa che c’è una regola d’oro per avere successo nell’insegnamento: procedere dal più facile al più difficile. Questa non è solamente una buona strategia di costruzione per ottenere basi solide, ma una tecnica di rafforzamento psicologico, perché l’esito positivo rincuora e stimola a continuare. Anche se SSI prevede una certa flessibilità nella gestione degli esercizi da introdurre in acqua confinata, è consigliabile partire da quelli facili, sia psicologicamente che dal punto di vista motorio. In altri sport, il problema della difficoltà psicologica è minore, ma nella subacquea tutti sappiamo che anche solo svuotare una maschera comporta un impegno notevole da questo punto di vista. Sarebbe bene simulare il movimento inizialmente con la testa fuori dall’acqua e senz’ acqua nella maschera, poi nello stesso modo con un po’ di acqua nella maschera, quindi in una zona della piscina in cui ci si possa alzare in piedi facilmente, poi con maschera completa e infine in acqua più profonda.


Come sviluppare la lezione in acqua

Una dimostrazione chiara e che faccia sembrare semplice una procedura, permetterà all’allievo di capire tutti i punti critici dello skill e lo tranquillizzerà, perché lo farà sentire in grado di imparare. Ogni istruttore dovrebbe padroneggiare gli skills e spendere un po’ di tempo per esercitarsi. Molti si sentono “arrivati” quando diventano Istruttori, ma questo è solamente un grave sbaglio: possiamo sempre migliorare! Una dimostrazione poco fluida e non chiara darà una brutta impressione dell’istruttore e spaventerà l’allievo e comprometterà la nostra lezione in acqua. 

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Nel caso in cui ci trovassimo di fronte ad un esercizio particolarmente ostico possiamo decidere, dopo un paio di insuccessi, di spostarlo più avanti nel modulo, per non peggiorare l’insoddisfazione dell’allievo.

Un’altra tecnica efficace è quella di spezzare l’abilità in “sotto-abilità”, in modo da raggiungere l’obiettivo finale passo a passo, come descritto prima con la maschera. 

La gratificazione ottenuta al raggiungimento di un obiettivo aiuta lo studente a sentirsi appagato e tutti noi sappiamo quanto sia importante il rinforzo positivo. Una pacca sulle spalle e un ok, o “battere un cinque” non costa nulla, ma renderà l’allievo fiero di se stesso per aver dimostrato al suo istruttore la sua capacità. Solo dopo una gratificazione l’allievo sarà pronto ad “aprire la testa” ad eventuali consigli per migliorare ulteriormente. Se ci si concentra sui punti negativi, il subacqueo si sentirà frustrato, non accoglierà nuovi stimoli e non ascolterà più i preziosi consigli che gli permetterebbero di raggiungere il risultato sperato. 

Se l’allievo ha paura, sente freddo o è disturbato da un’attrezzatura inadeguata non avrà la concentrazione e la tranquillità necessarie all’apprendimento. Queste considerazioni dovrebbero essere attentamente vagliate, perché spesso sono la causa dell’abbandono dell’attività. Non consigliate una muta meno calda ma più economica, un gav tecnico o qualsiasi pezzo di attrezzatura che non sia adeguato al livello dell’allievo. Molti istruttori sbagliano consigliando ed insegnando con un’attrezzatura tecnica fin dai primi livelli e gli allievi, che acquisteranno la stessa attrezzatura dell’istruttore, non si troveranno affatto bene dopo la certificazione che prevede 4-6 immersioni! E’ molto probabile che gli stessi Istruttori non sarebbero giunti al loro livello professionale, se fossero stati a loro volta consigliati male! Poter dare un buon consiglio sull’acquisto dell’attrezzatura ed occuparsi della manutenzione è fondamentale per la soddisfazione del subacqueo come descritto nell’articolo sul sistema ESP ( clicca qui .. ) 

Un altro momento in cui l’allievo si può sentire a disagio o impaurirsi è durante la correzione degli errori sott’acqua, soprattutto in acqua libera. Un istruttore che corregge i problemi con calma, che si muove sott’acqua senza movimenti bruschi e che controlla la classe senza “soffocarla”,  trasmette sicurezza e tranquillizza anche i più timorosi. 

Il controllo e la correzione dei problemi dovrebbero, infatti, essere profondamente diversi nella lezione di acque confinate rispetto a quelle in acque libere: in piscina, sfruttando la sicurezza ambientale, sarà utile correggere gli allievi il minimo indispensabile, puntando più che altro sull’auto-correzione, che risulta essere sempre una tecnica molto efficace. Quando un allievo può provare la sensazione di aver gonfiato troppo il GAV e pallonare in sicurezza se non in piscina? In piscina, quindi, l’insegnante potrà controllare la classe con più tranquillità, dedicandosi soprattutto alla dimostrazione degli skills e alla correzione degli eventuali problemi e difficoltà.


Differenze fra acque libere e confinate nelle lezioni

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Nelle acque libere la sicurezza è la preoccupazione maggiore dell’istruttore, che dovrà intervenire sugli errori con più prontezza e velocità, anche se succederà con meno frequenza, perché le abilità sono già state sviluppate in acqua confinata.

Quando viene riscontrato un errore è importante un immediato “feed-back”, perché la correzione è sempre più efficace quanto più è vicina al problema, e quindi va fatta sott’acqua, dopo la gratificazione, che non può mai mancare. Si stringe la mano all’allievo per sottolineare ciò che di positivo ha fatto e poi gli si ricorda di non ripetere l’errore mostrato. Questo verrà poi ribadito anche nel debriefing.

I briefing e i debriefing dovrebbero essere fatti sempre prima e dopo uno o due esercizi al massimo, se la piscina è bassa e lo permette: più sono vicini alla prova e più sono efficaci. Quando gli allievi stanno in superficie non permettete loro di afferrare il bordo della piscina (errore che fanno spesso anche gli istruttori! ), perché uno dei momenti più pericolosi nella subacquea si verifica quando si riemerge dall’immersione senza gonfiare il GAV: se costringiamo i nostri allievi a gonfiarlo, mantenendo la maschera sulla faccia e l’erogatore in bocca tutte le volte che riemergono in piscina, formeremo subacquei più sicuri !
Ora siamo pronti per affrontare una sessione di acqua al meglio delle nostre possibilità!!

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